Qui vi sono i quattordici pannelli della Via Crucis realizzati per la Chiesa Sacra Famiglia a Cinisello Balsamo Milano. Sono stati interamente realizzati con l’antica tecnica dell’affresco ed inseriti sul colonnato della Chiesa. Il lavoro è stato commissionato a Barbara Pietrasanta da Don Armando Cattaneo, attuale Vescovo di Monza e Brianza, del quale suoi sono anche i commenti che potrete leggere cliccando su ogni stazione. La realizzazione è durata 14 mesi circa e la Via Crucis è stata ufficialmente inaugurata il 29 giugno 2001. 
Copia degli affreschi si trova anche alla Iglesia Jesús Divino Maestro, Plaza del Maestro, urb. Huacho Lima Perù.
Sono apparsi servizi su: Rai Tre, Famiglia Cristiana, Jesus, Telelombardia, Telereporter, Antennatre, Odeon TV, Il Corriere della Sera, Il Nostro tempo, Arte, RadioLombardia, Radio Popolare.

Gesù è condannato a morte:

Uno dei primi esempi di “giustizia – spettacolo” che la storia ricordi. Gesù viene condannato non perché colpevole, ma perché la folla lo vuole. L’Autrice evoca la storiella delle tre scimmie: non vedo, non sento, non parlo. Associazione a delinquere. Mafia…  Il fondale evita accuratamente ogni possibile ambientazione, la folla omertosa è appollaiata su metafisici trespoli. Guai a far credere che queste cose avvengano in un solo posto preciso! Avvengono, purtroppo, in cielo, in terra, in ogni luogo! Gesù, uno dei “desaparecidos”? Gesù nel braccio della morte, senza avvocato o con l’avvocato che dorme al processo?

Armando Cattaneo

Gesù è caricato della croce:

Solo il palo trasversale. Basta e avanza: da studi fatti sulla Sindone poteva pesare sessanta chili! E’ solo, come ognuno che stia portando una croce. Si tratta di una solitudine interiore, radicale, che la folla può solo esasperare. E Gesù ha già la strada tracciata, con una meta precisa: il Monte Calvario. Eppure… Gesù, che cosa fai?! La croce la stai portando o abbracciando?! Ma allora, quel Calvario è un destino o una tua liberissima e straordinaria scelta d’amore? Sulla salita, quasi muti paracarri, tre figure oscure. Il segno delle tre cadute. L’appuntamento con i tre tipi di degrado dell’uomo: fisico, psichico, morale.

Armando Cattaneo

Gesù cade la prima volta:

Nel suo cammino Gesù si fa carico di tutti i limiti fisici dell’uomo. Gesù cade sotto il peso di tutte le malattie, le ferite, le guerre, i terremoti e le inondazioni che affliggono l’uomo. Il fondale rivela lo stesso paesaggio palestinese della precedente immagine. Oppure qui siamo in Cecenia, in Afganistan, in Burundi? E se invece fosse la strada di una delle tante stragi del sabato sera?

Armando Cattaneo

Gesù incontra sua madre:

Maria La madre si scrolla di dosso, con la forza della femmina ferita, le mani dei soldati che la vorrebbero ributtare indietro e si spalanca in un irresistibile abbraccio. Ma il gesto non si completa. Le sue braccia incrociano l’ombra della croce del Figlio e vi si distendono sopra. Forse era accorsa a liberare il Figlio, a slegargli di dosso quel legno di morte vergognosa. Ma all’ombra di quel legno i suoi occhi hanno scrutato quelli chiari e lucenti di Gesù. Forse proprio allora capì. E approvò. E condivise. A ognuno la sua croce, estremo segno d’amore. “A te quella di legno, sussurrò, a me questa di ombra”! E’ da quel giorno che le ombre dell’anima pesano più dei patiboli per i corpi. Il pannello ritorna azzurro cinerino, il non–colore del nord e del sud, del giorno e della notte.

Armando Cattaneo

Gesù aiutato da un uomo di Cirene:

Il Cireneo – folla è un’invenzione di genio. Se il “Quarto stato” di Pelizza da Volpedo fu il manifesto del Socialismo, questo è il manifesto del Cristianesimo. La croce si allunga e diventa comunitaria per dare a ciascuno la possibilità di portarne una parte! Quell’uomo di Cirene diventerà uno dei primi cristiani. “E la folla dei credenti si moltiplicava grandemente”. “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”. “Oggi Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani”. L’uomo di Cirene non si stacca dalla folla, ma la guida, la conduce. Sì, nella Chiesa i gradi si conquistano non con i titoli, ma portando la croce di Gesù.


Armando Cattaneo

Gesù é asciugato dalla Veronica:

Una scelta decisa ha sempre un seguito e così all’uomo di Cirene segue una donna anche più coraggiosa. Sta dalla parte del perdente. Una gentilezza forse in cambio di una guarigione ricevuta tempo prima. O forse solo la voglia di rivedere, per l’ultima volta, pulito, quel viso così bello! Gesù deve avere gradito molto e, da signore qual è, ha subito ricambiato lasciandole la sua vera immagine. Questo significa Veronica: “vera icona, vera immagine”. Una donna così grande non poteva però restare anonima e l’Autrice l’ha identificata con una riga azzurra sul velo. Madre Teresa di Calcutta?


Armando Cattaneo

Gesù cade la seconda volta:


E incarna tutti gli smarrimenti nostri. La figura senza volto è una delle rappresentazioni più tipiche dell’uomo d’oggi. Ha perso le tradizioni, l’identità, la cultura, la fede. E’ diventato massa, forza-lavoro, statistica, dato Auditel. Esaurito, depresso, anonimo, schizzato. Gesù cade ancora per mettersi sullo stesso piano di un’umanità caduta in basso. Un Gesù irriconoscibile, come talvolta capita anche a noi.

Armando Cattaneo

Gesù incontra le donne di Gerusalemme:

Splendido nella sua composizione, questo affresco inizia la seconda parte del Cammino, quella che, avvicinandosi al Calvario, perde il colore. Una linea decisa separa luce da tenebre. Cristo dolorante nella luce, un’umanità tutta di donne nelle tenebre. A scavalcare la linea di demarcazione, sfuggendo alla mano della mamma, una bimba che passa dalle tenebre della morte alla luce di Cristo. Quante linee di confine! Quante cortine! Politiche un tempo. Culturali oggi. Religiose sempre. E’ Gesù a fare la differenza


Armando Cattaneo

Gesù cade la terza volta:

E si avvita su se stesso. Come per ogni caduta morale, ogni degrado interiore, ogni abbrutimento. Ne vediamo il volto pur restando di spalle! Ma la “scena” non è più sua. Al centro dell’attenzione arriva il protagonista incontrastato di ogni dramma: il denaro. Autore, regista e suggeritore occulto fin dall’inizio, ora esce allo scoperto. Gelido e tintinnante. Il padrone del mondo ha comprato anche la vita di Gesù. Trenta denari. Un buon affare!

Armando Cattaneo

Gesù viene spogliato:

L’affresco si arricchisce di una dimensione in più: lo spessore: è infatti inciso, graffiato con solchi profondi. I vestiti non vengono tolti ma strappati con furia da uomini – ombra. Fra loro, curvi nello sforzo, un Gesù diritto, statuario. Forza del paradosso: orgogliosamente dignitoso nel momento dell’umiliazione. Spogliare un uomo, lo sanno bene i torturatori di ogni tempo, è spegnerlo dentro. Qui invece sembra che i vestiti oscurino la sua luminosità e che quindi spogliare Gesù sia un po’ come togliere l’imballo a un faro acceso! Ancora il gioco di luce e tenebra. E’ il trionfo visivo della teologia di Giovanni l’Apostolo, della lotta tra il Figlio della luce e i figli delle tenebre. “Venne nel mondo la luce vera…eppure il mondo non lo riconobbe”.

Armando Cattaneo

Gesù é inchiodato sulla croce:


Pannello lineare dal punto di vista pittorico. Uno dei più complessi però nel significato. Di chi sono le tre mani inchiodate? Di Gesù e dei due ladroni crocifissi con lui. E dei crocifissi di tutti i tempi. E del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Già. Poteva essere crocifisso uno della Trinità senza che lo fossero pure gli altri due?! E ancora: quel Gesù dal braccio che si allunga a voler raggiungere le altre due mani, che è mai? Il Salvatore proteso a salvare? Il Pastore alla ricerca della pecorella smarrita? Allora accetterei che fosse mia una delle mani inchiodate!

Armando Cattaneo

Gesù muore:

L’immagine è conturbante. E che altro poteva essere un crocifisso? Quel Crocifisso, poi! Il pannello dalle dimensioni così scomode si allunga addirittura in un film. Dal basso verso l’alto: la mano contratta nell’ultimo spasimo. L’urlo rivolto direttamente al Padre: “Dio mio, perché mi hai abbandonato? E, dato un forte grido, spirò”. L’inedita angolatura dall’alto verso il basso non riesce a schiacciare quel volto, che anzi buca gli spazi e, nel nero cosmico, arriva a destinazione intatto. Poi il capo reclinato, di spalle e, nella notte luminosa, la mano ormai abbandonata. Questa lettura della morte di Cristo, assolutamente unica, mette la Pietrasanta a diretto confronto con le maggiori Crocifissioni della storia dell’arte.

Armando Cattaneo

Gesù è deposto dalla croce:

La luce è morta. Il mondo è rimasto senza colore. Il Cristo finalmente riposa. A vegliare e a soffrire resiste la Madre. Il pensiero corre allo stupefacente Cristo Morto del Mantegna. Qui Barbara ha aggiunto la Madre. Aggiunta decisiva per la fede. Spenta la luce è lei il lucignolo! Resisti, Maria. Resisti al buio, al freddo. Resisti per noi. Sei tutti noi. Qui Barbara si misura con i classici di tutti i tempi e ci offre la prima Pietà del ventunesimo secolo.

Armando Cattaneo

Gesù viene posto nel sepolcro:

Inatteso, ritorna il sereno dei colori. E’ l’esperienza di una vicinanza nuova, di un’assenza addolcita. Chi ha portato al sepolcro una persona cara, lo sa. E’ la consapevolezza di un’opera non fallita ma compiuta. Le donne riempiono il quadro, protagoniste reali della vita, allora come ora. Tutti afferrano il lenzuolo della sindone come a legarsi tra loro, a non disperdersi. Tutti ci guardano come a invitarci: “Dateci una mano!”. Questo sguardo supera d’un fiato due millenni e ci rende contemporanei all’evento. E’ quel che avviene, davvero, ad ogni messa contemporanei del Cristo. Opera straordinaria. Eppure forse opera incompiuta. A Barbara e a noi resta l’urgenza di risorgere. Con Cristo.

Armando Cattaneo